SE LA MUSICA è ABBASTANZA ALTA

Radio Elettrica sostiene il progetto #HATETRACKERS Beyond Borders e lo fa con una serie di speciali dal titolo Se La Musica È Abbastanza Alta.

Il nuovo format, nato dall’idea di Emanuele Russo, responsabile per le attività educative e di contrasto alla discriminazione di C.I.F.A. ETS ed esperto di diritti umani, si propone di esplorare, attraverso brani musicali, artisti, e momenti storici rilevanti per la storia della musica, il mondo dei diritti umani, con un’attenzione particolare alla non discriminazione, il discorso d’odio, le fake news e l’attivismo.

All’interno di You Are What You Listen to di Maura Cenciarelli,  alle 10.30 una manciata di canzoni che ruoteranno intorno al tema prevalente.

Mercoledì 7 febbraio

Misoginia

Quando canzoni molto famose nascondono modelli relazionali che sviliscono le donne.

• Van Halen: Ain’t talkin bout love. Una delle più iconiche dei Van Halen, dal testo fortemente incentrato sul senso di dominazione di un uomo sulla donna, sembra sia stata scritta come parodia di un pezzo punk. In realtà Van Halen parla di parodia dal punto di vista musicale (solo di accordi), non necessariamente di testo.
• The Police: Every breath you take e la “canzone dello stalker”.
• Black Flag: Slip it in. Qui Henry Rollins parla praticamente di una molestia vera e propria. La bassista Kira Roessler lascerà, anche per questo testo, la band a un anno dalla pubblicazione dell’album, nel 1985.
• Elvis Presley – A little less conversation
• Rolling Stones – Under my thumb (anche cover dei Social Distortion)
• Cat Stevens – Wild world
• Neil Young – A man needs a maid.