Blaxploitation: cinema e musica funky, soul, rhythm and blues in 5 colonne sonore da Shaft a Jackie Brown

Scritto da il 16 Marzo 2024

La pronuncia del termine Blaxploitation apparentemente complicato è invece molto semplice: un gioco di parole tra Black e Exploitation. Si tratta di un genere cinematografico, a volte paragonabile ai nostri B-movies poliziotteschi degli anni ’70 che si sviluppò proprio tra il 1971 ed il 1976. Si trattava di un genere che come fonte di ispirazione faceva riferimento alla popolazione afroamericana ed alla propria esistenza spesso relegata in un ghetto.

Blaxploitation: il genere cinematografico alla ricerca di un proprio pubblico.

La questione delicata che riguardò questo genere cinematografico che infatti ebbe vita brevissima fu incentrata sulle accuse di alcune associazioni che si battevano a favore dei diritti della popolazione afroamericana. Gli argomenti trattati all’interno delle pellicole che contenevano prevalentemente tematiche legate alla violenza ed alla criminalità vennero spesso considerate razziste in quanto avrebbero potuto aumentare la discriminazione nei confronti della popolazione afroamericana.
Eppure i numeri al botteghino smentirono quanto criticato dalle associazioni. Il film ritenuto l’inizio di questo genere è stato Sweet Sweetback’s Baadasssss Song (1971). Con un budget ridotto di 150.000 dollari, il film ne incassò oltre 15.000.000 aprendo così la strada al genere. Il regista e protagonista Melvin Van Peebles ritenuto inizialmente poco credibile dal punto di vista cinematografico ribaltò le sorti della cinematografia inventando così un nuovo genere.

Shaft ed il successo mondiale

Hollywood comincia ad interessarsi intravedendo l’enorme profitto che avrebbe potuto ottenere producendo questo genere. 
Uno dei primi film che rese popolare la Blaxploitation fu “Shaft il detective” con Richard Roundtree. La sceneggiatura contornata da inseguimenti e trattative tra polizia e mafia narrava di un detective privato alla ricerca di una ragazza rapita.
Il punto di forza del film fu sicuramente la colonna sonora curata da Isaac Hayes musicista e compositore che faceva parte dell’etichetta Stax eterna rivale della Tamla Motown.
Il ripetitivo e ritmico sono della chitarra elettrica usata con l’effetto wha-wha per quasi tutta la durata della canzone del tema principale Theme from Shaft contraddistingue rendendo unica ed ancora estremamente moderna la colonna sonora di questo film.
L’impatto sonoro creato dalle composizioni che accompagnano la pellicola diventerà il valore aggiunto con risultati sorprendenti. In pratica la qualità musicale della colonna sonora supererà di gran lunga quella del film rimanendo la testimonianza più forte di quel periodo. La colonna sonora di Shaft contiene una straordinaria varietà di canzoni e brani strumentali. Si presenta come doppio LP in cui nell’ultima facciata è contenuta una intera suite di 20 minuti intitolata Do Your Thing.

Pam Grier: l’attrice protagonista di Coffy e Foxy Brown

Se Richard Roundtree nel ruolo del detective Shaft è stato il primo protagonista di rilevante importanza nella scena della Blaxploitation, le protagoniste femminili non sono assolutamente da sottovalutare.
L’attrice sicuramente più autorevole è stata Pam Grier che esordì sul grande schermo all’età di 21 anni nel 1970 interpretando una piccola parte nel film di Russ Meyer “Beyond The Valley of Dolls”
Il passaggio dalla Sexploitation del regista di Faster Pussycat e Motorpsycho alla Blaxploitation non risultò per niente problematico per Pam.
Nel 1973 è protagonista del film Coffy diretto da Jack Hill. La colonna sonora è affidata ad uno straordinario Roy Ayers, musicista tastierista vibrafonista di Los Angeles. La title song Coffy is the color recita come un irresistibile mantra funky “Coffy is the color of your skin, Coffy is the world you live in”.
L’anno successivo Pam Grier, sempre diretta da Jack Hill, interpreta magistralmente la bellissima protagonista Foxy Brown. La critica considera questa interpretazione un grande esempio in cui forza ed indipendenza diventano esempio per l’emancipazione femminile.
Per questo film la colonna sonora è affidata a Willie Hutch compositore chitarrista che arricchisce con sonorità già ben note con Isaac Hayes in Shaft le imprese non sempre ortodosse di Pam/Foxy accompagnate dal tema principale Foxy Brown.

Curtis Mayfield ed il successo si Superfly

Uscito dalla formazione degli Impressions, Curtis Mayfield si troverà di fronte ad una straordinaria carriera solista. Viene chiamato a comporre di interpretare la colonna sonora di Superfly.
I temi della Blaxploitation ormai sono noti al pubblico: droga, violenza, corruzione, ma come sempre a vincere sulle sceneggiature sempre più deboli nei contenuti, si rivela la colonna sonora. Brani come Pusherman o la stessa Superfly rimangono tutt’oggi delle hit ancora presenti nelle playlist funky. Il grande impatto musicale di queste composizioni rendono Curtis Mayfield uno tra i più influenti autori nei generi soul, funky, rhythm and blues nonchè uno tra i più richiesti produttori della scena black fino alla fine degli anni ’90 che si chiusero purtroppo con la scomparsa del musicista il 26 dicembre 1999.

Pam Grier: il ritorno alla Blaxploitation con Jackie Brown di Quentin Tarantino

Il grande merito di Quentin Tarantino è stato quello di riprendere i temi della Blaxploitation nel film del 1997 Jackie Brown. Un omaggio perfetto che già si manifesta nei titoli di testa con una Pam Grier che uscendo dal gate dell’aeroporto è accompagnata dalla canzone di Bobby Womack Across 110th Street. La canzone di Womack è presa in prestito dalla colonna sonora del film omonimo del 1972 uscito anche in Italia come “Rubare alla mafia è un suicidio”
Tutto il film richiama il genere Blaxploitation senza perdere originalità annoverando tra i protagonisti un ineccepibile Samuel L. Jackson ed uno stralunato Robert De Niro.
Tra le curiosità di questa colonna ci sono inserimenti di brani Roy Ayers presenti in Coffy (Aragon e Escape), proprio il film interpretato da Pam Grier 25 anni prima.

Per chi volesse avvicinarsi ai brani contenuti nelle colonne sonore, senza necessariamente recuperare gli interi album, consiglio una raccolta chiamata “I Got Soul Blaxploitation Mood”.

Se invece volete immergervi completamente nelle atmosfere dei film di cui vi accennato precedentemente ecco le 5 iconiche copertine protagoniste di quell’originale genere cinematografico.

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