Revolver è il Disco più Bello dei Beatles?

Scritto da il 25 Aprile 2024

Revolver è il settimo album dei Beatles. Molti lo definiscono il disco della svolta stilistica dei Fab Four, altri un capolavoro. Sicuramente nulla è stato come prima dopo la sua pubblicazione e tutti rimasero con il fiato sospeso nell’attesa dell’album successivo.

The Beatles - Revolver

The Beatles – Revolver

Revolver - disegno preparatorio

Revolver – disegno preparatorio

Il percorso artistico dei Beatles era effettivamente arrivato ad una svolta: c’era molta più libertà creativa e la consapevolezza di poter osare e andare in territori inesplorati con la musica. E i Beatles ci riuscirono. E per tanta creatività non poterono che suggellare il loro lavoro con una copertina altrettanto innovativa. La chiesero ad un loro caro amico, uno dei pochi che li conosceva bene fin dai tempi di Amburgo nel 1960: Klaus Voormann.

Il designer Klaus Voormann pensò ad una copertina in bianco e nero, in netto contrasto con le cover di quel periodo, coi profili stilizzati dei Fab Four e intorno un collage di scatti dei musicisti realizzati dal fotografo Robert Whitaker.
Foto e nome di Voormann appaiono tra i capelli di Harrison per sancire cosi un legame indissolubile con il quartetto.

Sembra che il manager dei Beatles, Brian Epstein fu così colpito dall’artwork che si mise a piangere dalla gioia.
La copertina fu apprezzata davvero molto da tutti e vinse nel 1967 un Grammy Award per il Best Album Cover, Graphic Arts.

Klaus Voormann è un’artista tedesco che ha sempre alternato musica e arte visiva. A fine anni ’50 viveva tra Berlino e  Amburgo e, finiti gli studi, lavorò per agenzie di pubblicità e di moda.

Klaus Voormann

Klaus Voormann

Leggenda vuole che in una notte di autunno del 1960 il giovane designer Klaus stesse disegnando ispirato dalla musica che proveniva da una delle finestre di un locale del quartiere St. Paul di Amburgo dove viveva, il KAISERKELLER CLUB.
Incuriosito, uscì di casa e entrò nel locale pieno di teddy boys: sul palco c’erano i Beatles in una delle primissime formazioni con John, Paul, George, Stuart Sutcliffe al basso (morto poi ad Amburgo nel 1962) e Pete Best alla batteria. Klaus avvicinò la band e nacque un’amicizia che si è protatta per decenni.
Folgorato dai Beatles e dal rock, si trasferì a Londra a casa di George Harrison. Tornò poi in patria per intraprendere una carriera di musicista. Suonò tra gli altri con John Lennon e con la Plastic Ono Band. Anni dopo è stato lo scopritore dei Trio, conosciuti per la canzone DA DA DA, e negli ultimi tempi è tornato al suo primo amore, la pittura.

Il titolo dell’album

La scelta per il titolo dell’album è stata particolarmente lunga e faticosa. La prima ipotesi, Abracadabra, trovò l’approvazione di tutti ma si scoprì che esisteva già un disco con quel nome.
Si pensò anche a Pendulums, Fat Man and Bobby, Rock N Roll Hits of ’66, Beatles on Safari, Magic Circe e After Geography, tirato fuori per gioco da Ringo Starr in risposta ad Aftermath dei Rolling Stones.
Lennon avrebbe voluto intitolarlo Four sides of the Circe ma fu Paul a trovare il gioco di parole giusto: in spagnolo revolver significa infatti ricominciare, mentre per gli inglesi indica la pistola. Ma il gioco di parole che Paul McCartney voleva non era riferito all’arma bensì al movimento del piatto di un giradischi in continua rotazione.

Brani e suoni

L’album ha consacrato il suono del sitar nei dischi dei Beatles con la canzone Love you To di George Harrison, e i nastri che scorrono al contrario con Tomorrow Never Knows che fu anche il primo brano ad essere registrato.
George Harrison dichiarò che Revolver fu accolto bene ma che non vedeva tanta differenza tra Rubber Soul e Revolver. Per lui avrebbero potuto essere il Volume 1 e il Volume 2 di una stessa opera.
Ed infatti aveva ragione: in effetti la sperimentazione e la creatività era già attiva ai massimi livelli un anno prima. Le canzoni ispirate al Rock ‘n Roll diventavano meno presenti a favore di ballate e soluzioni sonore sempre meno banali.
Nel disco troviamo la seducente I’m Only Sleeping di John Lennon con i nastri al contrario che disegnano l’assolo di chitarra come pure gli effetti sonori di una ipotetica sala motori all’interno di un sommergibile giallo.
Ma c’è lo spazio anche per un quartetto d’archi in Eleanor Rigby e i classici coretti nella ballata di Paul McCartney Here, There and Everywhere.
Revolver andò in cima alle classifiche e vi rimase per 6 settimane, spinto dal 45 giri a doppia facciata A che accoppiava Yellow Submarine con Eleanor Rigby vincendo anche due GRAMMY AWARD.

Le pubblicazioni di Revolver

L’uscita di Revolver nel Regno Unito fu il 5 agosto 1966. Il successivo passo alla stampa ufficiale fu il CD che vide la sua prima edizione europea il 30 aprile del 1987.
Nel 1995 nella compilation ANTHOLOGY 2 vennero alla luce ufficialmente ben 7 tracce inedite di lavorazione dell’album.
Il 13 settembre 1999 ci fu una prima rimasterizzazione vera e propria di alcuni brani del disco: Yellow Submarine, Eleanor Rigby (con la correzione dell’immagine sonora e di alcune inperfezioni vocali) e Love You To per la songtrack della riedizione del film Yellow Submarine.

Revolver Special Edition - Super Deluxe (4LP + 7” EP)

2022: Revolver Special Edition – Super Deluxe (4LP + 7” EP)

Sia nella prima edizione del 2000 che nella seconda  del 2015 della compilation 1+ ci furono nuove rimasterizzazioni di Yellow Submarine  e Eleanor Rigby.
Il 28 ottobre 2022, per la serie deluxe delle ristampe beatlesiane, è stato pubblicato Revolver, in una nuova versione nuovamente remixata. Ad occuparsene è stato ancora una volta Giles Martin, figlio di George Martin, lo storico produttore dei Fab Four, che questa volta, assieme al sound engineer Sam Okell, hanno usato una tecnologia speciale per lavorare sui nastri multitraccia a quattro canali separando finalmente tutti gli strumenti.
Il disco è stato re-inciso re-impostando completamente l’immagine sonora utilizzando l’innovativa tecnica del de-mixing, sviluppata dal pluripremiato team del suono guidato da Emile de la Rey, presso la WingNut Films Productions Ltd di Peter Jackson. (il regista del Signore degli Anelli e del mega documentario GET BACK dei Beatles).

Le modifiche fatte all’edizione del 1966 per il nuovo remix ce le racconta Giles Martin che rilasciò a Variety nel 2021 la seguente dichiarazione:
“Se prendi Taxman, da Revolver, hai chitarra, basso e batteria su un canale e le parti vocali e il solo di chitarra sull’altro. E suona bene. Quelle di quel periodo erano belle registrazioni e degli ottimi mix. Devi scegliere la tecnologia giusta per de-mixare canzoni registrate così ed è quello che ho fatto. In questo modo abbiamo realizzato qualcosa di innovativo con Revolver e Rubber Soul, non un semplice remaster, che peraltro già c’è.”
In effetti con questo re-mix i Beatles suonano bene come non mai e si sentono addirittura strumenti di cui non si percepiva l’esistenza nel mix originale del 1966.

Con questo tipo di soluzione sonora, la musica dei Beatles rinasce a nuova vita e l’album davvero diventa più bello e innovativo che mai. Il miracolo è compiuto e per le nostre orecchie Revolver diventa cosi il più bello tra i dischi dei Beatles. Finora. Fino a che i successivi altri album che ancora mancano non saranno del tutto re-mixati.
Allora la battaglia sarà ancora aperta. Per i puristi nulla è più sacro dell’album originale, ma se ascoltate in cuffia l’edizione del 2022 cambierete sicuramente idea.

 

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